La foto di Mussolini e dei gerarchi esposti a Piazzale Loreto è indiscutibilmente tragica e non ci sono dubbi: qualcuno tra quelli che inveiscono e oltraggiano i cadaveri era stato fascista. Così va la vita e non c’è che fare. Da un po’, tuttavia, i commenti delle anime pie, i giudizi moralistici, il dissenso e l’aperta condanna della violenza partigiana si sono moltiplicati. Non sarà male perciò ricordare che proprio lì, a Piazzale Loreto, alcuni mesi prima, il 10 agosto del 1944, quindici partigiani erano stati trucidati dai militi repubblichini che operavano con le SS, le famigerate forze di sicurezza naziste.
Pochi giorni prima, l’8 agosto, in viale Abruzzi, un autocarro tedesco era saltato in aria in seguito allo scoppio di due bombe.C’erano state vittime tra i passanti ma non era morto nessun tedesco. I partigiani, che in genere non si nascondevano dietro un dito, non si assunsero la responsabilità dell’attacco…
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Credo che mai si debba oltraggiare la “pietas” e se altri sono stati barbari in nessun caso li si debba eguagliare. E’ umano, comprensibile, l’atteggiamento di allora, con ferite sanguinanti ancora aperte, ma oggi, dolpo 70anni dovremmo superare l’istinto del momento. Come posteri a quegli avvenimenti dovremmo trarre insegnamento di quello che accadde ed osservare, ad esempio, quanto l’attuale “Italicum” sia pericolosamente simile a quella “Legge Acerbo” del 1924 che consegnò in pratica il paese nelle mani del fascismo. Credo che si debbano considerare le cause non gli effetti di quello che è accaduto e che accade.